Il concetto di corredo familiare

Il corredo di famiglia deve essere incluso nell'eredità e per questo necessita di una quantificazione oggettiva. La legge non definisce il concetto di “corredo domestico” e nemmeno il codice civile. Nonostante il corredo sia una realtà nelle case di molte persone, non esiste un elenco esaustivo dei beni che compongono il corredo. Non è possibile quantificare il corredo sommando il prezzo dei mobili o altri oggetti per uso familiare, poiché non esiste un elenco che enumeri tutti gli elementi possibili. 

Come si quantifica il corredo?

La soluzione del legislatore è quella di stabilire un criterio di quantificazione. Il articolo 15 LISD funge da standard di valutazione, presumendone l'esistenza e fissando il criterio di quantificazione:

Articolo 15. Corredo domestico.

Il corredo domestico farà parte del patrimonio ereditario e sarà valutato al tre per cento dell'importo del patrimonio relitto del defunto, a meno che gli interessati non attribuiscano un valore superiore a questo corredo o ne dimostrino attendibilmente l'inesistenza o il valore è inferiore a quella risultante dall'applicazione della suddetta percentuale.

L'uso di uno standard di valutazione per determinare il corredo non è privo di problemi. La valutazione del corredo al tre percento è un presupposto "iuris tantum", e come tale potrebbe non essere vero. È possibile che il corredo sia molto inferiore a quello risultante dall'applicazione della suddetta percentuale, o addirittura dalla sua inesistenza. È per questi casi che il legislatore prevede la possibilità di confutare la presunzione. 

L'interpretazione della Suprema Corte

Negli ultimi anni l'interpretazione di tale norma è cambiata a favore del contribuente, soprattutto per effetto della sentenza della Corte di Cassazione (STS 1619/2020). Si è visto che esistono beni che non risentono dell'uso della casa familiare o dell'uso personale; e di conseguenza non devono essere presi in considerazione per la quantificazione. Questa sentenza stabilisce come presunzione la valutazione del corredo al 3% della portata del relitto iuris tantum, e stabilisce quei criteri per interpretare correttamente l'articolo. Nel calcolo del corredo non devono essere inclusi i seguenti beni l'importo del patrimonio del defunto:

  • Immobili, in particolare beni in grado di produrre reddito. Si intendono tali gli immobili che vengono affittati o che possono provare l'impossibilità di un uso personale. La casa famiglia, per la sua natura essenzialmente personale, va sempre presa in considerazione per il corredo.
  • Quelli relativi ad attività professionali o economiche. Si tratta di quei beni che vengono utilizzati nell'attività professionale e che vengono assegnati in eredità. È il caso di un'impresa familiare, di un ufficio o di un locale... 
  • Il denaro disponibile nei conti bancari, in quanto non è influenzato dall'uso della casa di famiglia o dall'uso personale
  • Titoli e titoli: non essendo integrati nel concetto di corredo domestico, non possono essere presi in considerazione.

Per poter escludere tali beni, deve essere possibile dimostrarlo, poiché la presunzione deve essere confutata. iuris tantum. Deve essere possibile provare in procedimenti amministrativi e giudiziari che detti beni non hanno alcun collegamento con le funzioni essenziali della vita, né con l'uso personale.

Nel nostro studio notarile prendiamo in considerazione questi criteri nella quantificazione dell'eredità e garantiamo il tuo interesse durante tutto il processo. Se vuoi accettare un'eredità o fare una dichiarazione di eredi, non esitate a contattarci tramite il ns pagina web o chiamando al telefono.